C’è sconfitta e sconfitta. L’ultima, maturata contro la matricola Carpi – fin qui mai vincente nella massima serie -, è di quelle che lasciano il segno poiché al termine della partita di Modena non c’è davvero niente da salvare. Dal punto di vista statistico (e da quello delle grandi soddisfazioni per l’ambiente granata) è stato fallito l’appuntamento con la storia mancando il ritorno in vetta alla classifica di serie A in solitudine dopo 38 anni; dal punto di vista del risultato e della figuraccia si è rivisto il Torino che incappa nell’atavico vizio di cadere sul più bello ridando fiato ad avversari in apnea con eccesso di generosità; sotto l’aspetto del gioco quella del Braglia è stata una partitaccia, peggio di quelle disputate al Bentegodi, ed in particolar modo in casa del Chievo: si è fatta molta fatica a sviluppare gioco, si è confermato di andare in grande difficoltà contro avversari che si chiudono e concedono pochi varchi, e stavolta è mancata in maniera evidente la manovra sulle fasce. Si è così vivacchiato speculando, come accaduto contro il Chievo, in un gioco attendistico e sperando di trovare – quasi per caso – la giocata giusta per sbloccare la partita, solo che così se si passa in svantaggio diventa ancora più difficile trovare spazi anche perché non funziona più come nelle prime partite stagionali quando la squadra reagiva al primo schiaffo e rimontava. L’alibi delle assenze, poi, regge fino ad un certo punto vista la caratura modesta dell’avversario ed inizia a preoccupare il trend esterno dei granata che lontano dall’Olimpico stanno offrendo prestazioni e risultati sempre peggiori. In più sotto accusa va anche la difesa (praticamente quella titolare) che si sta trovando sempre più fuori posizione su contropiedi avversari e in difficoltà sulle palle alte, un tempo innocue. Ora viene il bello: dopo la sosta arriva il Milan di Mihajlovic già al bivio stagionale cui seguirà un filotto di altre partite molto difficili. La speranza non può che essere quella che i granata, fin qui deboli con i deboli, continuino ad esaltarsi con i forti.

 

CHI SALE:

 

MAXI LOPEZ per la prima volta in stagione gioca l’intera partita e realizza pure il primo gol. In più è punto di riferimento in avanti ed è l’unico ad avere approccio giusto e creare altri pericoli a Belec.

 

STABILI:

 

ACQUAH il ghanese si sta facendo apprezzare per impegno ed impatto (non solo fisico) tanto che in molti hanno ritenuto tardivo il suo ingresso in campo. Porta un po’ troppo palla ma almeno una scossa la dà.

 

GAZZI rientra dopo un mese di stop e questa è una buona notizia, sempre abile nell’intercettare trame avversarie, anche nel gioco aereo. Ma inevitabilmente non è al top e cala alla distanza.

 

QUAGLIARELLA di buono c’è la convocazione in Nazionale, per il resto non si fa vedere molto ed è troppo lezioso in alcune circostanze. Per la prima volta è sostituito e sembra quasi che dosi le energie in campo.

 

PADELLI anche per lui la consolazione della convocazione azzurra dopo la sfortuna dell’autogollonzo sul tiro di Gabriel Silva. In avvio è reattivo tra i pali su un colpo di testa di Matos.

 

CHI SCENDE:

BENASSI eurogol come quello realizzato contro il Palermo vengono fuori una volta ogni tanto, lui ci riprova anche contro il Carpi ma con tutt’altro esito. Bella una sua apertura per Quagliarella al limite dell’area ma non trova la giocata giusta e non è continuo.

 

GASTON SILVA cerca di adattarsi ma probabilmente paga la desuetudine a giocare ed al ruolo non suo, anche se lo scorso anno ben figurò in qualche occasione. Anche a Modena inizialmente sembra in palla e gli riesce qualcosa ma poi inanella un errore dopo l’altro.

 

VIVES un passo indietro anche per il generoso centrocampista dopo l’ottima prova contro il Palermo. Da mezzala sinistra non è riuscito a trovare i tempi per l’inserimento e ha perso qualche pallone di troppo.

 

BELOTTI ancora non riesce ad incidere. In mezzora a disposizione e con gli avversari in vantaggio e gli spazi chiusi riceve pochi palloni e qualcuno va a prenderselo fino a metà campo con generosità. Gli serve il gol.

 

MORETTI nemmeno lui impeccabile sebbene non abbia colpe specifiche sui gol. Fatica su Matos e commette qualche errore di misura. Paga la scarsa vena di tutto il reparto.

 

BOVO in sofferenza dietro, tra incomprensioni con Glik e Zappacosta. In ritardo sulla conclusione di Gabriel Silva che costa ai granata lo svantaggio. Non riesce a rifarsi nemmeno in zona offensiva: alza troppo un calcio di punizione da posizione favorevole.

 

GLIK da capitano e perno centrale della difesa non può essere soddisfatto della prestazione della squadra e sua in particolare. Si fa trovare fuori posizione sul gol di Matos ed in generale non è il solito muro.

 

ZAPPACOSTA il ragazzo è ancora acerbo e deve mettere a punto le conoscenze che vuole da lui Ventura. Si fa superare agevolmente su entrambi i gol, commette qualche fallo inutile su trequarti ed in avanti indugia troppo perdendo tempo e palloni. Serve un pronto riscatto.


Toro, oggi l’amichevole contro la Luese

La rassegna stampa dell’8 ottobre 2015